POVERTA’

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“Everyone I’ve ever talked to who has been poor and is not anymore has the same story of the moment they realized they weren’t poor anymore: grocery shopping.”
— Erynn Brook (@ErynnBrook) May 15, 2018


L’altro giorno ho letto questo tweet su un blog che mi piace molto e di cui un giorno vorrei parlarvi; Lei si chiama Virginiamanda, e’ un’expat italiana, cioe’ una ragazza che per amore vive all’estero, o meglio, che per seguire il marito che lavora all’estero, ci si e’ trasferita anche lei. Ma questo sara’ un altro post…

Dicevo, che ho letto questo post, e per tutto il giorno mi sono risuonate nella testa queste parole.
“tutti quelli con cui ho parlato e che sono stati poveri, non lo sono piu’ stati nel momento che si sono resi conto che potevano fare la spesa”.

Essere poveri significa non avere i soldi per comprare il latte ai bambini. O non potere comprare la carne e il pesce perche’ costano troppo. Anche una mia amica vegetariana non mangia carne e pesce, ma quella e’ una scelta ideologica. Non avere soldi per fare la spesa non e’ una scelta, e’ uno stato di fatto a cui la vita ti ha portato.
Poco piu’ di un anno e mezzo fa noi eravamo poveri. Io, Liza, Giacomo e James. Anche se poi i bambini non se ne rendevano conto per fortuna, ma noi grandi lo sapevamo. Io e Liza facevamo un pasto al giorno quando arrivava il fine mese, perche’ dovevamo tenere da parte i soldi per comprare i pannolini e il latte in polvere ai bambini, e lo stipendio arrivava solo al 18 del mese. Un giorno in tv vidi un documentario in cui si raccontava la storia di un padre disoccupato che finita la cassa integrazione non aveva piu’ trovato lavoro. Viveva con la figlia di 6 anni a casa dei nonni, perche’ gli avevano pignorato la casa. Raccontava che quando sua figlia gli chiedeva di comprare un gelato, lui doveva dirle di no, perche’ non aveva soldi per farlo.
La trovai una cosa terribile.
Per fortuna che ho trovato un secondo lavoro, e piano piano ci siamo risollevati. e ora non siamo piu’ poveri, nel senso che i soldi per fare la spesa li abbiamo. Non siamo nemmeno ricchi, o almeno non lo siamo di denaro, facciamo tanti sacrifici e rinunce tutti i giorni, e se devo comprare un giocattolo ai bambini lo vado a prendere al mercatino dell’usato o usano una macchinina in due. Ma quella e’ anche un po’ una scelta di vita. Ma ora abbiamo una casa, io ho due lavori, un auto vecchia e usata per spostarci, i soldi per pagare le bollette e soprattutto per fare la spesa tutte le settimane.

Informazioni su Sylvia

Mi chiamo Sylvia. Sono una sognatrice, pessimista/realista, incurabile ribelle, creativa e perfezionista. Rompiscatole e borbottona, smemorata e distratta, schietta e ironica.
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